(S)Propositi, Aspettative & Speranze.
Fine Dicembre, tempo di bilanci.
La bilancia ricorda impietosa che il Natale è appena passato, la bilancia del bello/brutto, se possibile, fa ancora più male. Sono pronta: sto per rivivere mentalmente gli ultimi dodici mesi alla ricerca di bei ricordi, rimpianti, rimorsi e dolore da guardare finalmente in faccia. Che poi questo non è stato un anno qualsiasi. Secondo i Maya doveva essere il nostro ultimo anno di vita.
Penso che i Maya ci abbiano fatto un grosso regalo che, purtroppo, non siamo stati capaci di sfruttare.
Se fossimo stati meno scettici, o semplicemente avessimo voluto credere che il mondo sarebbe finito il 21 Dicembre 2012, forse, finalmente, avremmo avuto il coraggio e la gioia di vivere appieno ogni giorno e goderci al massimo la nostra vita.
Tendiamo sempre a non farlo…
Ogni nuovo anno siamo carichi di aspettative, speranze e buoni propositi. Peccato che, passate un paio di settimane, ce ne scordiamo completamente. Non perdiamo i chili di troppo, non smettiamo di fumare, non cerchiamo di migliorarci, non tagliamo “rami secchi”, trasciniamo inermi situazioni indefinite, non diamo mai quella svolta decisiva. I nostri buoni propositi diventano dei “Prima o Poi”.
Una locuzione che mi ha sempre fatto pensare molto: “Prima o Poi”…
Prima o Poi mi sposo; Prima o Poi sarò felice; Prima o Poi accadrà qualcosa; Prima o Poi smetterà di fare così schifo… Sì, sono convinta che – Prima o Poi – le cose andranno alla grande; Prima o Poi farò un sacco di soldi; Prima o Poi perderò quei due tre chiletti di troppo; Prima o Poi chiamo quella persona; Prima o Poi vado a cena con quest’altra; Prima o Poi … gli dico che mi manca… Prima o Poi voglio andare a ballare; Prima o Poi… Lo lascio. Prima o Poi…
E tra un Prima o Poi e l’altro scorre a vita vera! Mentre siamo lì che programmiamo le cose, le aspettiamo, ci facciamo un quadretto ideale di come dovrebbe andare la nostra vita, questa passa. E allora… I chiletti diventano sei, le persone si dimenticano di noi, non abbiamo più l’età per andare a ballare o passiamo anni intrappolati in una vita che non ci appartiene.
Forse, Prima o Poi, ci renderemo conto che la vita va vissuta appieno tutti giorni, senza aspettare o aspettarsi nulla, senza rimandare la felicità al momento in cui, Prima o Poi, cambierà qualcosa.
Sicuramente Prima o Poi ci pentiremo di come abbiamo condotto la nostra vita, ma forse sarà troppo tardi per tornare indietro.
Qualcuno dice Carpe diem, cogli l’attimo, più semplicemente basterebbe dire “perché no”? Perché non chiamo quella persona? Perché non mi metto a dieta se mi sento un cesso? Perché non finisco gli studi? Perché non mi impongo di essere felice di quello che ho, piuttosto che disperarmi per quello che non ho? Perché non cerco di cambiare quello che non va piuttosto che restare a guardare?
Va be’ magari ci penso domani…
Abbiamo la presunzione di pensare che ci sia sempre garantito un domani pur sapendo, per nascita, che non è così. Veniamo al mondo dotati di questa certezza, ma tendiamo ad ignorarla.
Addirittura ci permettiamo il lusso di rimandare qualsiasi cosa convinti che ci sarà sempre tempo e modo per farla. Rimandiamo perfino il perseguimento della nostra stessa felicità.
Ma sì, dai… Tanto abbiamo sette, otto vite per essere felici, perché impegnarsi proprio adesso?
Lo faremo,”Prima o Poi”…
Ma questo accade solo fino all’inizio del nuovo anno, in cui, per una mezzora buona, siamo pronti a spaccare il mondo, a realizzare i nostri sogni e a non rovinarci la vita con paure varie.
Mezzora di vita ideale nella nostra testa, 364 giorni, 23 ore e 30 minuti di sopravvivenza…
Stiamo per ricominciare.
Si va di nuovo in scena.
Quest’anno che vogliamo fare, sopravvivere o goderci questa cazzo di vita?
Siete pronti?
10, 9, 8, 7, 6, 5…….
Prima pubblicazione: 28.12.2012