Qualche mese fa, fomentata da eventi e qualche lettura tosta – e distaccandomi dalle influenze dannose degli “occhietti a cuoricino” – mi sono ritrovata a partorire una delle perle filosofiche più complete e strabilianti della mia vita.
Ringrazio di averla pronunciata – e quindi incisa – tramite messaggio vocale non solo perché me la risento quando mi sento giù, ma pure perché esistono prove di maternità e genialità estemporanea della stessa.
Pochi giorni fa mi sono ritrovata a ripeterla a una me stessa, nuovamente, disorientata e ad un’amica semidistrutta da un gentiluomo.
Oggi voglio elargirla al mondo intero…
Signore e Signori, con emozione, orgoglio e commozione, vi presento “La teoria della Pagnotta”!
Ho provato a dirvelo (dirmelo) con dolcezza, quando ho parlato della “Miopia Femminile” (leggi QUI) vi ho detto praticamente le stesse cose, ma tenendovi la mano e accarezzandovi i capelli. Non è servito.
Mi vedo costretta ad usare un pizzico di cafonaggine e brutalità in più che mi sono tanto congeniali. Ma almeno si spera che stavolta capiate!! (capisco…)
Tutte noi abbiamo letto “La verità è che non gli piaci abbastanza” e iniziato a vedere gli uomini con occhi diversi, per almeno una decina di minuti. Poi niente, poi ci scordiamo, poi capita sempre quello che ti piace particolarmente e dimentichi tutti i buoni propositi. La base quindi l’abbiamo, ma bisogna rafforzare i concetti. Vi garantisco che, apprendendo e applicando questa teoria, la vostra vita sarà più semplice. È molto facile e si basa sul motto:
Basta briciole, VOGLIAMO LA PAGNOTTA!!
Notare che parlo di pagnotta, non di sfilatino. Sì, lo so, i doppi sensi sono il mio forte, ma – in questo caso – non solo è fuori luogo, ma invaliderebbe la bella differenza che, invece, voglio sottolineare.
Parliamoci chiaro: di sfilatini ne troviamo quanti vogliamo, ma è ben altro quello che cerchiamo: la Pagnotta, appunto.
La pagnotta grossa, piena, corposa e completa. Ecco, vogliamo l’intero pacchetto: imponenza, scorza, morbidezza e sostanza.
E ora vi spiego che intendo…
Siamo donne e solo noi, e i nostri provati neuroni, sappiamo di quante elucubrazioni mentali riusciamo a creare per analizzare i comportamenti maschili. Un lavoro che, non solo è sfibrante e ci distoglie dalla nostra vita, ma che NESSUNO dovrebbe mai fare. Gli uomini spesso sono bravi a non farci capire bene quello che sentono, noi – purtroppo – siamo altrettanto eccellenti nella nobile arte di comprendere solo quel che vorremmo. Ora basta. O, se continuate, poi almeno non lamentatevi. Se volete accogliere le briciole, fatti vostri, ma non sperate mai che un mucchio di molliche faccia una bella Pagnotta.
Impariamo a distinguere un Briciolaio da un Portatore sano di Pagnotta, per evitare di passare giorni, sere e notti a scervellarvi, bisogna capire in fretta CHI avete davanti e smetterla di fargli incarnare per forza il ruolo del buono nella vostra favola, solamente perché ci volete credere. Tante volte lo vorrei anch’io, ma non tutti sono buoni o magari non hanno il nostro stesso tipo di interesse. A volte, semplicemente, tra noi e queste persone, c’è una disparità di intenti e di sentimenti, ma occorre rendersene conto.
Se vi si presentasse uno dicendovi:
«Sai non è che mi interessi poi tanto, però qualche volta mi piace stuzzicarti, o mandarti un messaggio, spesso perché non ho niente da fare, poi lo vedi pure tu che mi scordo di te. Comunque una botta te la darei pure, ma non è che ti penso, ecco, non sei sicuramente in cima alla lista dei miei desideri… »
Che cosa fareste? Suppongo che rispondereste: «No, grazie». Io lo direi sicuramente. (a meno che non sia esattamente quello che cercate…)
Il problema invece è che troppo spesso rispondiamo «Sì, ancora» a palesi azioni che sottintendono esattamente questa frase tremenda!
Un lunedì sera raccontavo a un mio amico che stavo – finalmente – per uscire col fantastico ragazzo che – in quel periodo – mi faceva battere il cuore. Subito lui mi disse:
«BB posso darti un consiglio? Non accettare mai di uscire con uno che ti invita di lunedì…»
«Perché?»
«Perché è… brutto… »
Ovviamente lo ignorai e mi piccai pure abbastanza per l’ennesimo consiglio non richiesto.
Mi ci volle un bel po’ per capire esattamente quello che intendesse…
Il week-end inizia il venerdì sera e termina la domenica sera. Siamo tutti più liberi e rilassati in quei giorni. Tre giorni.
Il mio cavaliere dell’epoca se l’era spassata per fatti propri in quei tre giorni e aveva riservato a me il lunedì.
Io, talmente felice di incontrarlo, non avevo voluto vedere l’evidenza di quel che mi stava offrendo: un bel piatto di briciole riscaldate.
Avrei dovuto lasciar tacere gli occhietti a cuoricino e dare retta all’amico che, solo attraverso quell’ informazione, aveva ben inquadrato il soggetto che – infatti – si rivelò solo un piccolo briciolaio abbastanza comune, quanto squallido. Ovviamente parlo in generale. L’invito di lunedì da uno che ha solo quella sera libera e decide di passarla con me, lo accetterei di corsa… E questa è un evidente esempio di differenza tra Pagnottaro e Briciolaio.
È che siamo sempre pronte a sfornare un bel po’ di “però”…
Però mi ha invitata…
Però mi piace tanto…
Però ci esco, poi vedo…
Ti ha invitata e allora? Dici che bisognerebbe pure ringraziarlo per questo immane sforzo??
Ti piace?? E tu dovresti piacerti molto di più e non accettare mai NULLA che sia al di sotto di quello che desideri!!
La verità che cerchiamo di non vedere, di giustificare, è che, di fronte a certi comportamenti, non occorre sapere nient’altro…! Inutile cercare di capire, interpretare, spiegare, certe azioni urlano più di qualsiasi parola.
Altro esempio: Lui è carino, gentile, affettuoso, ma a tempo determinato. Perché a un certo punto – senza motivo – scompare, per svariato tempo, per poi ricomparire – come se nulla fosse – con messaggio o chiamata carinissimi.
Cosa traduce la donna: «Sì, va be’, è sparito un mese eh… Però poi mi ha mandato quel bel messaggio… Che dolce!»
Lo sai cos’è quel bel messaggio?? Una dannata briciola! Infiocchettata, ma sempre briciola!
Sparisce senza un motivo? Non occorre sapere nient’altro.
Il messaggio della ritrovata via di casa? Briciola!
Chiaro?
Altra pratica nella quale noi donne siamo campionesse mondiali è quella di addossarsi colpe che non abbiamo. Infatti, di fronte ad una sparizione, generalmente iniziamo ad elencare tutti i nostri comportamenti sbagliati, anche inesistenti, che hanno portato all’allontanamento dell’ometto. E giù di: «Sono sbagliata io, ho fatto/detto qualcosa, cos’ho che non va?» Probabilmente nulla, forse hai solo scambiato uno Spacciatore di Molliche per un Panettiere.
Sparisce senza un motivo? Non occorre sapere nient’altro.
Ed è perfettamente inutile continuare a cercarlo, sperando in una redenzione sulla via verso casa.
Anche io ero così e un tempo mi sarei fatta viva io, a oltranza, perché quando ci tieni è così che si fa. Ma evidentemente se rimane un contatto univoco, l’affetto non è ugualmente distribuito. Quindi ora mi adeguo.
Se una persona si dimentica di me, non mi occorre sapere nient’altro.
Se una persona non avverte la necessità di vedermi o sentirmi, non mi occorre sapere nient’altro.
Magari ho frainteso, magari mi sono sbagliata, magari non sempre qualcuno tiene a te come tu tieni a lui. E parlo di qualsiasi tipo di rapporto, amore, amicizia, a volte ci rendiamo conto che avevamo investito, e ci eravamo affidati, tanto su persone che non avevano fatto lo stesso con noi. Fa male, ma bisogna in primis capirlo e poi accettarlo. Perché chi ti vuole davvero bene, non si scorda mai di te… È così semplice quanto doloroso…
Ma meglio un dolore rapido ed efficace che consumarsi in un’agonia alimentata da croccantini per cani che – ogni tanto – qualcuno si ricorda di darti. No tesoro, meriti ben altro.
Ci sono rapporti che vanno bene così, ci sono persone che sentiamo una volta al mese, entrambi ne siamo consapevoli e non chiediamo di più. I problemi nascono quando c’è una discrepanza tra quel che vorremmo e quel che ci viene dato e, soprattutto, quando cerchiamo di farcelo bastare.
Quando lo usiamo per alimentare speranze:
È finita, eppure continua a scrivere, ad essere presente, ad interessarsi della sua vita. Nella mente della donna un uragano che a confronto Katrina era una leggera brezza estiva.
«Però mi scrive, però mi cerca, però mi ha detto così, fatto così… »
Però, però, però… Però, niente. State insieme? No. Allora tutti quei però sono fantastiche briciole. Punto.
E cosa vogliamo noi? La Pagnotta! Brave.
O, ancora, cercando di dare immane importanza a cose fin troppo banali. Scelgo per esempio una frase che ormai sento davvero troppo spesso:
«Però mi mette sempre i “Mi piace” su Facebook… Quindi mi “controlla”, si interessa…»
Ma ci rendiamo conto che ci siamo ridotte a dare importanza ai “Mi piace” di Facebook?? A misurare la nostra felicità in base alle polliciate ricevute?? Mi pollicia=Buono!=Ha interesse. Non mi pollicia=Non gli interesso=Potrei morire! Ci rediamo conto che ci attacchiamo a un mezzo virtuale, che con la socialità vera, il contatto autentico e un rapporto sincero – a qualsiasi livello – non ha NIENTE a che vedere?? Queste sono ancora meno delle briciole!!
Le persone davvero importanti nella mia vita, neanche le seguo su Facebook! Perché non mi serve un calderone virtuale per mantenermi in contatto con loro. Non so dirvi né cosa pubblichino, né quanto tempo ci passino. Non lo so sul serio!! E vi dirò di più: certe volte non faccio neanche caso a CHI ha pubblicato l’elemento che apprezzo, perché magari scorro così velocemente che non mi soffermo nemmeno più di tanto a guardare.
E invece dite che i “Mi piace” valgono tanti punti nel conteggio della felicità? Dai su… Le Pagnotte sono ben altro…
Finora ho parlato come se noi donne fossimo tutte delle povere pazze che capiscono o interpretano male e che fanno film romantici sulla base del nulla. In realtà non è del tutto così…
È finita? Allora perché cavolo mi continui a scrivere??
Non mi vuoi?? Idem. Ovvio, no?
Per motivi sconosciuti, gli uomini spesso attuano dei comportamenti ambigui (se lo si chiede loro, lo negheranno fino alla morte…) e sono esattamente quelli a destabilizzarci. Parole che contraddicono fatti e viceversa, premure che vanno oltre il semplice affetto, semplici sguardi parlanti… E poi? E poi un bel po’ di nulla. Briciole alla griglia.
Io li chiamo gli “Uomini Gambero”: un passo avanti e dieci indietro. Anche se dicono di no, lo fanno, lo fanno…
Appunto per questo, mie care, dobbiamo farci doppiamente furbe se vogliamo salvaguardarci e imparare a distinguere le pietanze. Non vi sto dicendo che sia semplice, che sia indolore, tutt’altro.
Ma, per evitare di passare la vita ad analizzare, ad essere alimentate da molliche fritte, occorre concentrarci sulla concretezza, sulle azioni, sulla Pagnotta!
Pagnotte sono: uno che fa di tutto pur di vederti cinque minuti e non quando non ha di meglio da fare; uno che ci tiene a sentirti sempre e non solo quando si ricorda; uno che si scorda di avere Facebook e non che lo controlla quando sta con te; uno che è presente effettivamente, non che promette solo di farlo. Chiaro?
Di fronte alle azioni di cui sopra, non occorre sapere nient’altro.
Ah ok… Ora devo elencare anche le attenuanti per sparizioni e indecisioni:
- Magari ha perso il telefono (sì certo…)
- Magari è partito (Sì come no…)
- Magari è stato colto da Alzheimer precoce (sicuramente…)
- Magari ha paura (questa lo sapete che non la reggo più…)
E, se qualcuno obiettasse che – certe volte – ci possono essere degli impedimenti tangibili e giustificabili, ricordo a tutti che esiste il Signor “Uso della Parola”, perché noi, purtroppo, il pensiero ancora non lo leggiamo. Quindi magari ditecele le cose, grazie. (se è così, ma indovinate quanto ci credo? Bravi! )
Rimane l’annoso dilemma: Perché lo fanno? Perché sono stronzi? Perché sono insicuri? Perché sono superficiali? Perché sono seriali? Perché non si rendono conto? Perché dicono le stesse cose a tutte?
Non lo so, non lo so davvero…
Quello che sicuramente so, è che non si può sprecare del proprio tempo a cercare di capirlo. Non si può e non si deve. E, anche qui, occorre sapere solo questo.
Ricordate: Basta briciole, VOGLIAMO LA PAGNOTTA!!
Tutto il discorso vale anche per gli uomini, perché mica solo noi siamo vittime dei briciolai folli, esistono delle graziosissime venditrici di sbocconcelli davvero niente male. State in guardia pure voi!
Con tutto questo non vi sto dicendo di analizzare per bene chiunque si presenti al vostro cospetto… e invece ve lo sto dicendo, eccome!! Ve lo sto inculcando e gridando!! Basta briciole, VOGLIAMO LA PAGNOTTA!!
Liberiamoci di questi novelli Pollicino che ci tengono legate attraverso un percorso zeppo di miserrime briciole e ricerchiamo dei portatori sani di Pagnotta.
Cosa non vogliamo? LE BRICIOLE!
Cosa vogliamo? LA PAGNOTTA!!!
Nuove adepte del Pagnottaresimo, ricordatevi di predicare e soprattutto razzolare, non concedetevi più miseri spuntini bricioleschi ma pretendete sempre una bella Pagnotta sostanziosa. In mancanza di essa, digiunate. Per quanto si possa essere affamate, le briciole non ci appagheranno mai. Potranno spegnere momentaneamente il languore, portando fastidiosi effetti collaterali, ma un pasto decente è ben altro. Ripeto, il digiuno è preferibile.
Io ho sviluppato una curiosa intolleranza ai cibi minuti, forse sono diventata Piccoliaca…
State meglio? Be’ ve l’avevo promesso…
Qual è il motto??
Grandi! Siete diventate proprio brave… Sono fiera di voi… 😉
RICETTA PER DUE:
Prendere un bel Pagnottone e una Patata di egual misura. La patata ce l’abbiamo in casa,
il Pagnottone va scelto con cura.
Aggiungere sale, peperoncino e taaanto pepe. È sempre preferibile accompagnarli con taaanto riso e, facoltativo, un buon vino. Aggiungere poca zucca ma tanto cuore, sia del Pagnottone che della Patata.
Oliare sempre e non distogliere mai lo sguardo dalla fiamma. Cuocere finché entrambi non saranno cotti a puntino.
Ma non troppo, che si bruciano.
Assaggiare e saggiare.
Aggiustare secondo necessità, a volte c’è troppo sale, altre poco pepe e così via. Dovremmo
raggiungere un giusto equilibrio di tutti gli elementi: q.b.
Unire gli ingredienti.
Mangiare a volontà.
Buon appetito!
NdBB: Se sei uomo, rileggi tutto sostituendo “Patata” con “Zucchina”…
Sì questa è piena di doppi sensi… Fantastici, vero? 😉
A TE e A TE, affinché non perdiate più né la vista né la PAGNOTTA… 😉
…E a TE, “Padrino” della Pagnotta… 😉
“Chi ti ama c’è sempre,
c’è prima di te, prima di conoscerti…”
M. Mazzantini
PS: Altra storia sono gli uomini che si fingono eccelsi Pagnottari per raggiungere il loro scopo e poi si rivelano enormi PDM. Ma ve ne parlerò prossimamente. Contro questi non c’è scampo mie care, solo il Karma. Ma tranquille che quello è micidiale e non scorda nessuno.
2 risposte a "LA “TEORIA DELLA PAGNOTTA”"