«BB, azzera tutto. Lascia andare qualsiasi cosa non ti occorra più e ricomincia da capo».
Il mio telefonino ha più di tre anni e mezzo e, probabilmente, era già “vecchio” quando l’ho comprato io. Ma non mi importa, non sto dietro alla tecnologia e quel che conta è che asserva al suo scopo: telefonare, navigare e messaggiare. Non me ne frega niente se il filippino che vende le cover tarocche, mi guardi sempre con disprezzo e mi dica con stizza: «No ho niente pe’ “quello”…».
Ha entrambe le memorie sature di qualsiasi cosa e di quasi cinquanta mesi di chiamate, messaggi, foto, note vocali…
È stremato. E il mio trucco ha reso il suo display perennemente unto e opaco.
Non ha filtri nella fotocamera (dell’esistenza dei quali sono venuta a conoscenza da pochissimo…) il che mi spiega perché tutte le altre nelle foto vengano figherrime e io appaia sempre come la Signora Pina che va a fare la spesa, sciatta.
Le applicazioni che modificano le foto non le scarico perché, come ho detto, le memorie straripano e, cosa più importante, non le so usare.
Avrò al massimo cinque app e ne uso sempre un paio.
Poiché anticuccio, non ha la tastierina con le emoticon nuove e carucce, per cui, quando ricevo messaggi che le contengono, vedo solo quadratini e, per quanto mi riguarda, potrebbero esprimere anche insulti, tanto non me ne accorgo.
Ma il mio telefonino è, da sempre, intelligentissimo.
L’altro giorno è successo un fatto abbastanza strano e curioso: quando la mattina sono andata a prenderlo, mi sono accorta che aveva cancellato tutti i dati memorizzati fino a quel momento: niente credenziali di accesso a siti e applicazioni, nessuna stazione radio, niente ricerche effettuate in Google, SoundHound o Youtube, delle quali ricordavo dove fossi quando le avevo fatte e soprattutto con CHI.
Niente di niente, tutto andato.
Mi è dispiaciuto immensamente, ma non ho potuto farci nulla. Ho commentato col mio solito: «Pazienza!» e, da brava, ho reimpostato tutto.
Whatsapp risultava intonso, come se l’avessi appena installato.
Fortunatamente ha recuperato le vecchie conversazioni, dall’ultimo backup automatico eseguito, risalente, però, a più di un giorno prima.
Quindi le più recenti disquisizioni altamente filosofiche e i miei famosi rebus, sono andati persi per sempre.
Pazienza.
Ma oggi mi sono resa conto che ha cancellato anche tutti gli “stati”.
Non so come, ha mantenuto solo l’ultimo, che avevo impostato il 9 marzo 2015 (data a me cara…): “Tutto è possibile…
Per il resto solo quelli di default. Tutti gli altri, che avevo creato nel corso degli anni e che avevo lasciato per ricordarmi di periodi particolari o come monito per non dimenticare alcuni avvenimenti, cancellati per sempre.
Il mio telefonino – che ha più di tre anni e mezzo e, ogni giorno, sembra mi supplichi: «Pietà!» – da sempre si è dimostrato intelligentissimo. Si spegne, si impalla o perde la copertura quando sto per comporre numeri che non dovrei proprio comporre, o quando ricevo telefonate e messaggi che sarebbe mooolto meglio che non ricevessi. A volte non mi invia i messaggi. Giuro, succede.
In questa occasione si è dimostrato tale ancora una volta e con un tempismo eccellente. Poiché successo in un periodo in cui sto mettendo in discussione e rivoluzionando (di nuovo) tutta la mia vita.
È come se mi avesse voluto dire: «BB, azzera tutto. Lascia andare qualsiasi cosa non ti occorra più e ricomincia da capo».
Ci vuole coraggio per mollare, ci vuole più coraggio a mollare che a perseverare.
A volte ci fa comodo permanere nei nostri stati preimpostati e conosciuti. Purtroppo, spesso, lo facciamo anche con le persone: non le lasciamo andare. Le teniamo legate a noi attraverso i ricordi, la rabbia, il pensiero, piuttosto che liberarcene e continuare la nostra vita.
È tutto più semplice, quando riceviamo una spintarella che ci aiuta:
«BB, azzera tutto…»
Ed è esattamente quello che sto facendo.
Grazie my Phone, sei veramente SMART… 😉
«Coraggio, lasciare tutto indietro e andare
partire per ricominciare…»
C. Cremonini
ah io sono una che conserva pure gli scontrini, al posto tuo avrei pianto. stima per il tuo pacifico “pazienza”.
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In teoria, pure io. Almeno quando accadono queste cose mi aiutano a fare un po’ di pulizia… 😉 Ciao e grazie!
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