Sono diversi giorni, ormai, che circola in rete una foto che ritrae l’attore australiano Hugh Jackman in vacanza con la sua ventennale consorte. Tale foto ha scatenato centinaia di commenti e diatribe, quasi esclusivamente femminili, e potevo forse io esimermi dal parteciparvi? Anche no…
Dunque ci sono due correnti di pensiero ben distinte alle quali sono riconducibili tutti i commenti.
Le chiameremo “Corrente Acido-Rosicona” e “Corrente Buonista-Politically Correct”.
La prima riguarda tutti gli insulti che sono stati elargiti con immensa generosità nei confronti della Signora Jackman. Tanto per farvi un’idea: Cesso, Scaldabagno, Orribile, Cozza, Oscena, e tutto ciò che la fantasia di donne rosicone può creare per schernirne una più fortunata.
La seconda, condanna inesorabilmente tali apprezzamenti e – soprattutto – ribadisce che le prime nemiche delle donne siano le donne stesse. Concetto molto radicato in me.
Dunque, la signora pare sia abbastanza più grande del marito e, dalle informazioni che ho potuto reperire, sembrerebbe pure una parecchio cazzuta, che si dà da fare e non campa alle spalle possenti del maritozzo. Stanno insieme da oltre vent’anni e, già solo per questo, meriterebbero un premio, visto il dissoluto ambiente hollywoodiano nel quale vivono.
Ha circa sessant’anni e, perciò, io le farei i complimenti per le gambe e sul generale mantenimento. E non parlo di assegni.
Viste le altre foto che li ritraggono insieme, c’è da invidiarla davvero, perché appaiono molto innamorati e affiatati.
Chapeau!
Ancora una volta, certi comportamenti femminili mi avviliscono, la cattiveria delle donne è davvero feroce e temibile e la superficialità con la quale si giudica una donna, solo tramite uno scatto, è vergognosa.
Ci battiamo per i nostri diritti, poi siamo le prime a puntarci contro il dito. Ci incazziamo se qualcuno si ferma solo all’apparenza, poi demoliamo la prima che ci capita. Sbandieriamo l’importanza della “sorellanza”, poi invidiamo le nostre stesse amiche e non riusciamo ad essere felici per loro.
Mi vergogno. A volte mi vergogno davvero di essere donna.
Però…
Ci tengo a dire che tutto quel che ho scritto finora lo penso sul serio, che non è frutto di una voglia smodata di cavalcare il politicamente corretto, ma di considerazioni che – purtroppo – esterno spesso. Perché, quando c’è da darci giù col gentil sesso, sono la prima a farlo. Ma, altrettanto, quando c’è da difendere qualche sorella.
Però.
Ecco, è che c’è una sfliza di “però” che parte da qui e arriva dritta a casa dei coniugi suddetti, giusto perché – porelli – li stiamo usando come esempio.
Per enunciare i “però” dovrò essere un po’ ruvida e priva di buonismo, quindi, se non ve la sentite di leggere la verità, vi prego di fermarvi qui nella lettura, grazie.
Per tutti gli altri, e le altre, accomodatevi.
Ora ci sediamo al mio bar preferito, facciamo un bel discorsetto e ci diciamo le cose come stanno. Tanto non ci sente nessuno, i buonisti, perbenisti e quelli che si comportano sempre bene hanno abbandonato la conversazione…
Dicevamo, “però”…
Tutto bello, tutto giusto, tutto deprecabile e tutto condivisibile. Però…
Al mondo esistono gli strafighi. Gli strafighi sono esemplari di maschi di una figaggine monumentale, da lasciare senza fiato e a bocca e gambe aperte. Spesso, non li vogliamo conoscere neanche in versione audio (che poi ci passa la “poesia”…)
Attori, calciatori, cantanti, quasi tutti, appartengono a tale categoria e hanno l’obbligo sociale di popolare l’immaginario erotico di noi fanciulle. Ma può essere strafigo anche il vicino di casa, il capo, il collega, il compagno di palestra e quant’altro.
Ora, oltre che nei nostri porchi pensieri, questi devono pur vivere nel mondo, accoppiarsi e accasarsi e, no, quasi mai con noi. Mainagioia, appunto.
Questo potremmo pure accettarlo, ormai siamo abituate. Quando Borriello si è messo con Belen, chi ha detto niente? Può non essere simpatica, ma è oggettivamente gnocca. Su Brad Pitt e Angelina Jolie, chi parla?
Quindi se lo strafigo copula con gnocche, ce ne facciamo una ragione. Se il vicino di casa o il collega bono si mette con una supermodella, pensiamo che sia normale, che sia giusto, che sia la selezione naturale, no? Non ci preoccupiamo nemmeno di sapere se costei abbia o meno un cervello, perché pensiamo che, tanto, il Superuomo ricerchi solo il gluteo perfetto che, poi, trova.
Però, il problema sorge quando il figherrimo si accompagna a donne comuni, come noi, o a qualcuna che è palesemente peggio di noi.
Perché lì, anche se sei perfettamente sana di mente (posto che vi sia qualche donna rimasta tale) anche se – fino al giorno prima – di tizio caio non te ne fregava una beata mazza, neanche sapevi chi fosse, neanche ti eri chiesta se fosse etero e non sei neanche certa di conoscerne il cognome, una tale visione, ti fa scatenare SOLO il seguente commento:
«E Vaffanculo, però! So’ mejo iooo!!»
Ecco.
Sì, è vero.
Spessissimo siamo meglio noi. Spessissimo siamo pure più simpatiche noi e – tiè – pure più intelligenti. Ma lo strafigo non ci sceglie, lo strafigo preferisce la sorellastra brutta e cattiva.
Non siamo creature del Dio in cui crediamo, siamo figlie di un Mainagioia maggiore, maggiore del karma, della meritocrazia, delle favole.
«Cosa ho fatto per meritarmi questo? Non è quello che sognavo da bambina…»
Siamo single da secoli che, oltre a combattere la solitudine, devono destreggiarsi tra corteggiatori improbabili e orridi approcci.
O siamo mogli insoddisfatte, con quattro figli in collo che devono sopportare mariti che hanno sostituito le coccole con plateali e copiose grattate di culo.
Non c’è niente che sia andato come avremmo voluto, niente! Mainagioia!
Poi… Vedi uno bonazzo con una cozza, o con una cerebrolesa e non dici nulla?? Ma come si faaa??
Cos’ha lei più di me? Come ha fatto a mettersi con quella?? Ti prego, nooo!!
Le compagne degli strafighi lo sanno, sono consapevoli di essere costante oggetto di denigrazione femminile, è lo scotto che si paga portandosi a casa cotanta trombata. Tanto, alla fine, comunque la signora in questione e le altre vincono, perché si tengono il manzo, a noi lascateci almeno la gioia dell’offesa.
La signora Jackman me la figuro farsi sonore risate leggendo i commenti femminili, mentre accarezza gli addominali del coniuge. Come a dire: «Parlate, parlate, tanto pure stasera sta con me» e c’ha ragione.
Perché se è vero che conquistare il maschio alfa è già una vittoria, questa è ancora più goduriosa se abbiamo qualcuno che ci invidia, diciamocelo!
Quando è capitato a me, di accompagnarmi a qualche bono di razza, confesso che rispondevo agli sguardi malefici di qualche fanciulla che ci osservava con un caloroso:
«Suca! »
E cosa c’è di più bello?
Gli uomini questo lo sanno da sempre. Quasi tutti i miei ex asserivano di essere felici e orgogliosi, che tutti gli altri mi guardassero, perché – alla fine – era con loro che stavo.
Quindi è sempre riprovevole la cattiveria femminile verso altre fanciulle, ma fa parte del grande gioco dell’accoppiamento.
A seconda della squadra alla quale appartieni, conosci bene le regole, le accetti e le applichi.
La squadra delle “Zitelle – Mainagioia” traveste la rosiconeria con invettive e ha l’obbligo morale, atto a salvare e sollevare se stesse, di offendere quella delle “Compagne”. Semplice. Esattamente come queste compatiscono le prime, magari invidiandone la libertà.
Non ci biasimate, siamo single, o scontente, siamo acide per antonomasia, il Mainagioia è diventato il nostro mantra quotidiano. Ogni tanto lasciateci sfogare, insultando qualcheduna, ve ne preghiamo.
Vi siete accaparrate i fighi? Perfetto! Almeno lasciatevi offendere in pace, grazie.