I day after sono tutti diversi e, chiaramente, variano a seconda della serata che hai trascorso. Ci sono day after che ti regalano un gran mal di testa e senso di vomito; quelli che ti donano malumore e paranoie; quelli che ti lasciano un bel senso di appagamento e pace.
Oggi, è un day after che mi offre un gran sorriso, una bella sensazione, la consapevolezza di avere intorno gente niente male, un perizoma con un buco sul davanti (che perizoma è se non ha un’apertura sul davanti?) e svariati video che hanno come protagonista un tizio che si fa chiamare “El Tigre”.
Bella storia.
Quella che doveva essere una tranquilla uscita tra amiche, ad ascoltare musica dal vivo, ha riservato non poche sorprese.
Innanzitutto ho appreso dell’esistenza dei distributori automatici di perizomi e, niente, la mia vita è cambiata.
Pensandoci bene, sono utilissimi.
Se, improvvisamente, ti rendi conto di aver “svoltato” la serata, concupendo un grazioso ometto col quale spassarsela, ma ti ricordi di avere su dei mutandoni che manco Bridget Jones, per solo un euro risolvi il problema e ti trasformi in Sex Bomb.
Dopo questa (forse) ho visto tutto. Chissà se ti tramutano anche le chiappe…
Comunque per divertimento, ne abbiamo preso uno ciascuna e ho notato con immenso stupore che il distributore era quasi vuoto, segno che l’articolo va e non poco. L’inventore è davvero un genio.
La sorte me ne ha riservato uno davvero fine ed elegante, che Victoria’s Secret e Yamamay se lo sognano.
Potete mirarlo nelle foto.
Notare la pregevole fattura orgogliosamente China, i fiorellini vedo-non vedo, la raffinata rifinitura argentea e, ovviamente, il delizioso buco sul davanti. Forse una presa d’aria in prospettiva dell’estate o, banalmente, per agevolare l’ingresso. Un pochetto fuori obiettivo, per essere pignoli.
È stato proprio mentre traccheggiavamo coi nostri signorili trofei che ci si è avvicinato nientemeno che “El Tigre”.
Poteva essere semplicemente l’ennesimo (e il terzo della sera) che attaccava bottone, il classico non-figo e non-simpatico che liquidi in un attimo, con cortesia, ma giusto per togliere dubbi che non la vedrà mai. Neanche dopo sei birre, neanche se siamo attrezzate per un’attività porchesca.
Poteva chiudersi lì, lo avremmo salutato col sorriso e proseguito la nostra bisboccia. Senza ridergli dietro e fargli video.
Ma certa gente vuole davvero strafare.
Certa gente sente la necessità di mettersi in ridicolo e farsi sfottere.
Perché quando uno ti si presenta dicendo: «Ma non mi avete riconosciuto? Non sapete con chi state parlando?»
Con tale presunzione, manco fosse Bono (né di nome, né di fatto), si ha il dovere civico di prenderlo per il culo. Semplice.
A me hanno iniziato a brillare gli occhi perché già pregustavo il divertimento che sarebbe scaturito dal protratto perculamento.
Pure tu non hai idea di chi avessi di fronte, mio caro Miciotto VIP.
E allora glielo abbiamo detto che sì, forse, mi ricordo, mi pareva, te lo stavo proprio dicendo, oh ma che culo che abbiamo, ma perché esattamente – di grazia – saresti famoso? Perché scusaci siamo rinco ma, al momento, non ci ricordiamo. Però sì, oh, hai proprio una faccia conosciuta. Uh, sul serio.
La sua popolarità pare derivi da pregevoli comparsate a programmi televisivi, presenza fissa in web radio popolarissime, video su youtube che te prego fermate, non sai le visualizzazioni, non dimenticando di millantare anche partecipazioni a film che, però – guarda caso – non sono ancora (o mai) usciti.
Lo chiamavano El Tigre.
Chi cazzo sei se non conosci El Tigre??
Giuro che la domanda che ha assillato la mia mente per tutto il day after è stata: Ma come cazzo ho fatto a non buttarmi a terra dal ridere?? Come sono riuscita a resistere?? Io?? Che rido per tutto? Figuriamoci per un tale esemplare e tali esternazioni??
Non lo so!
Forse era troppo più divertente incalzarlo, fargli domande, incoraggiare quell’attrazione che provava per una delle mie amiche (che ora, ovviamente, non mi rivolge più parola. Fuori un’altra…).
E giuro che, ogni volta che lo lasciavamo andare, tornava a cercarci. Capite perché dico che certa gente ha bisogno di soffrire?
A guastare giusto un po’ il divertimento, un commento da parte di una delle mie amiche:
«Poverino!»
Non a caso, il compatimento proveniva dalla più giovane di noi. Ancora tollerante, ancora indulgente, perché – invece – quando sei un po’ più grandicella, perdi un pochino questa umanità, in luogo di considerazioni egoistiche del tipo:
poverino de che? Poverina io che devo trovarmi davanti tutti ‘sti coglioni!
In effetti…
Ma, quando stavo sull’orlo del sentimento in colpa, la Tigre del Fleming, ha iniziato a prodursi in una danza sensuale con movimento sexy di anca-bacino-bacino-anca, dedicato alla mia amica che, devo dire, abbiamo invidiato parecchio. Ma parecchio proprio.
A quel punto, ho tirato fuori la fotocamera. Il “Povero” felino non ha avuto neanche la modestia di fare finta di non accorgersene, anzi, fomentatissimo, ha dapprima seviziato e posseduto un tavolo col suo ampio pube, per poi elargire scivolate a profusione, ballo stile “Pulp Fiction”, dito in alto da Stayin’Alive – Ah ah ah -, il tutto condito con sguardi arrapao che te prego legame(te).
Ho esaurito la scheda della memoria, ma ne è valsa la pena.
Quando pensavo che fosse abbastanza, El Tigre ha pensato bene di rincarare la dose: una volta si lasciava il numero di telefono, in seguito il contatto Facebook, ora si lascia nientemeno che l’url del video di YouTube col quale, pare, sei diventato qualcuno.
A quel punto potevo, e dovevo, andarmene a casa.
Alla fine, però, ho imparato da “El Tigre”, e da tanti prima di lui, quanto sia fondamentale nella vita crederci.
Perché, in effetti, se tu per primo non credi in te stesso, come potrebbero farlo gli altri? C’è chi in questo esagera e chi, invece, ha tutto da imparare.
Perciò credo che, da oggi in poi, cercherò anche io di trasformarmi nella Donna Tigre. Col mio bel costumino perizoma forato, taglia anoressia, tanto che il buco diventerà una “O” talmente grande che sembrerà un’espressione di stupore della patonza.
SuperBB, la nostra eroina, mai si fermerà, lotterà con furore, combatterà i mali della società e, se proprio non ci riesce, si limiterà a riderci su.
Come nel succitato caso del famosissimo El Tigre.
“Misteriosa la sua identità, è un segreto che nessuno sa, chi nasconde quella maschera Tigre. Tiger Man”.
Che come citazione, ci stava tutta.
PS: la seconda domanda che mi sono posta per tutto il giorno è stata: ma perché ‘sta gente sempre davanti a me???