Se neanche troppo tempo fa, qualcuno mi avesse detto che un bel giorno sarei diventata dipendente da quell’aggeggio chiamato Kindle, lo avrei guardato con lo stesso sguardo schifato e sprezzante di Miranda Priestley.
Avrei, poi, replicato che un fatto del genere non sarebbe MAI successo perché queste diavolerie moderne non fanno per me.
La mia anima vintage ama i cari e vecchi libri cartacei in toto.
Mi piace l’odore di quelli nuovi.
Mi piace farci le orecchiette per ritrovare i passi che ho preferito.
Mi piace perfino l’ingiallimento delle pagine dopo anni. Li fanno vissuti, li fanno tuoi.
Mi piace vederli ben sistemati nelle librerie, dividerli per autori e genere (sì, sono ossessivo-compulsiva) o impilati sul mio comodino.
Mi piace tenerli in mano.
Mi piace tenere il segno coi miei infiniti segnalibri colorati.
Adoro tutto questo.
Gli e-book non mi avranno mai.
Caso chiuso.
Poi arrivò il giorno in cui qualcuno osò regalarmi il vituperato aggeggio.
A me??
Ok, e adesso?
Giacque mestamente per mesi nella mia borsa da lavoro.
Anzi, a onor del vero, lo accesi, gli diedi un’occhiata, cercai di comprenderne il funzionamento (mai aperto un manuale d’uso in vita mia e non vedo perché debba cominciare ora) lo registrai perfino, e vedere sull’angolo in alto a sinistra campeggiare la scritta “Il Kindle di BBxx” mi regalò un brivido di piacere.
Ora era davvero mio.
Quindi?
Bello e inscatolato, riprese il suo posto accanto alle agende.
I libri – quelli veri – continuavano il loro grazioso pellegrinaggio tra mia libreria-mio comodino-mia borsa-repeat.
Una volta terminati, almeno sei mesi di stanziamento sopra la fila dei dvd.
Poi Ah, ok ora vi trovo un posto.
Ne ho ancora tantissimi da leggere, ma questi devo comprarli per forza.
Cavolo, devo aggiungere ancora un’altra libreria. E dove la metto??
Tutto regolare, insomma.
In vista dell’imminente uscita del nuovo film, durante le ferie, avevo deciso pure di (ri)rileggere It. 1300 pagine adorate e consumate.
Bicipiti tonificati per tenerlo su.
Nelle sere successive rimuginavo su tutta la storia e mi chiedevo cosa facessero Bill, Ben, Bev e tutti gli altri e che sarebbe stato difficilissimo farmi appassionare così tanto a un altro libro, mentre ero ancora immersa mentalmente nel capolavoro del Re.
Fu lì che ripensai all’aggeggio.
Lo presi e lo caricai.
Frattanto iniziai a ricercare titoli sull’App di Amazon.
TUTTI.
Quegli infingardi ce li hanno TUTTI.
È una cospirazione, capite?
Libri che ricercavo da anni che né il mio libraio di fiducia, né gli infiniti siti di ordini online ai quali sono iscritta erano riusciti a farmi avere, lì invece risultavano semplicemente Disponibili.
E subito.
Subito!
Capite?
“Acquista ora con un click”
Click.
Click.
Click.
Tutti miei!
In un attimo!
Come posso, quindi, non amare questo aggegg…gioiello che in ogni momento soddisfa tutti i miei desideri, sposandosi con la mia pigrizia, la mia insaziabile bulimia libresca e la mia insonnia cronica?
Come posso rinunciare all’immane comodità che porta, in meno di un minuto, un qualsivoglia libro dai miei sogni al mio possesso?
Come??
Senza tralasciare pure il notevole risparmio in termini economici.
Il kindly Kindle, inoltre, ti permette con una piccola pressione di conoscere istantaneamente il significato della parole che selezioni. Liberandomi così dall’onere di cercarlo altrove.
Come posso non amarlo?
Quella notte capii che tra me e lui era nato qualcosa.
Il giorno dopo il gioiellino si era guadagnato il posto nella mia borsa ufficiale.
Il livello della mia salute mentale si misura dai libri salvavita che mi porto dietro. In genere sono almeno quattro.
Ora porto solo un coso della grandezza e spessore di un telefono che di libri ne contiene ben più di quattro.
I manici delle mie borse e le mie spalle hanno gradito il cambiamento. E pure la mia psiche.
Sono andata dal mio amico indianino spacciatore di cover contraffatte chiedendo se avesse una custodia per lui.
“Ne è rimasta solo una. Rosa“
Ho sorriso.
Era esattamente come la volevo.
Cospiravano ancora.
Il Kindle di BBxx in rosa.
Era proprio mio.
Mi sono detta che a dispetto dei miei pregiudizi finora avevo notato solo pregi nell’ex aggeggio.
Lui ed io meritiamo una possibilità.
Non so come andrà a finire, come ogni inizio d’amore, ma finora mi rende felice.
Mi ha rammentato pure quel vecchio adagio che raccomanda di non sputare mai in aria. In nessun ambito.
E che nulla è più certo del cambiamento.
(Per fortuna)