BLOG-JOB: È DAVVERO UNO (S)PORCO LAVORO!

Sono approdata nel mondo dei blog diciamo perché non avevo scelta. Era, e rimane tuttora, un territorio sconosciuto per me, ma sono fiduciosa che, prima o poi, ne carpirò ogni segreto. Alzi la mano chi ci crede…

Nonostante questo, sono molto contenta dei risultati ottenuti.

Anzi, lo ERO

Ho scelto WordPress solo perché conoscevo già vagamente il programma, ma ignor(av)o del tutto il macrocosmo connesso che cela.Barbie Bastarda blog ev

Un bel giorno mi ha comunicato che c’era qualcuno che mi seguiva. Uh e ora?? Avevo dei “seguaci”.

I seguaci ecco. Innanzitutto GRAZIE: non so come mi abbiate trovata, ma grazie per l’interesse dimostrato.

C’è tutto un galateo che sto apprendendo, o magari non c’è, ma io la vivo così.

Quando qualcuno inizia a seguirti, sarebbe carino che tu segua lui. Indi ti fai un giretto sul suo blog per vedere di che si tratta. E da lì ti si apre un altro mondo di centinaia di blog…

Ho scoperto una funzione che ti suggerisce i siti che potrebbero interessarti – non ho ben compreso secondo quale logica… – ma, niente, mi sento una piccola particella di sodio in un oceano ancora tutto da scovare.

Quando WordPress mi ha fatto il resoconto annuale, bontà sua, mi ha detto che potevo migliorare con “L’Accademia”, per seguirne i corsi occorre prenotarsi mesi prima. Mi è venuto da ridere.

«BB, sei rimandata…»

Poi, altri suggerimenti che non sono riuscita bene a cogliere, perché, sebbene parli inglese, ignoro il lessico tecnico dei blog perfino in italiano…

Il problema basilare è che dovrei dedicarci più tempo, mooolto più tempo e ne sono consapevolissima. Oltre al fatto di essere totalmente ignorante, ovvio.

Il “Theme” che ho scelto, non ha esattamente l’aspetto dell’esempio, ma – sticavoli –  alla fine mi piace.

Solo di recente ho scoperto la funzione dei “tag” – credo, non ne sono sicurissima –  ancora mi è oscura la divisione in “categorie” e, niente, “Articoli collegati”, lo hanno tutti e io proprio non riesco a mettercelo!! (mi correggo, ci sono riuscita proprio due giorni fa… La considero un’immensa conquista e me ne vanterò nei secoli a venire. Se poi scoprirò pure come “collegare” quelli che dico io e non quelli che sceglie da solo, mi ubriacherò per festeggiare…! Esattamente come ho fatto quando sono riuscita a mettere l’iconcina in cima alla scheda. Hurrà per BB!!!)

E giuro che non ho capito la differenza col “Gravatar”.

Mi connetto quasi sempre col cellulare dal quale non ho effettuato l’accesso né su wordpress né sul famoso Gravatar. Ok, ammetto pure che credo di aver perso le password, che per fortuna sono riuscita a salvare sul pc così si connette automaticamente, appannaggio della mia nota pigrizia e della scarsa memoria. Sì, prima o poi le recupero…

Quando mi “piacia” qualcuno che non segue il blog, mi chiedo sempre quale forza misteriosa l’abbia portato verso il tale articolo, ma forse non lo scoprirò mai.

Questo giusto per farvi capire la mia latente sapienza tecnologica in materia.

Indi, vista la mia totale ignoranza e incapacità, ero mooolto soddisfatta di quel che ero riuscita a creare con le mie manine inette.

Nel momento in cui –quasi subito, a dire il vero – il blog ha iniziato ad avere visite quotidiane senza che io pubblicassi nulla, beh, devo dire che mi sono sentita davvero compiaciuta!!

Ormai guardo la cartina delle visite come una maniaca di Risiko, incredula che ci sia Tizio Caio dall’altro capo del mondo che, davanti al suo pc, esclami: «Fammi un po’ vedere che dice ‘sta BB»

Vi rendete conto?? Io impazzisco!! Voi blogger seri e d’annata sarete abituati, per me è stato – ed è tuttora – sorprendente! E ogni piccolo traguardo, l’ho sempre vissuto come un trofeo.

Finché

Non so se capita anche a voi, ma quando avete bisogno di qualche esperto in qualcosa trovate il deserto intorno. Ma, appena avete risolto, compaiono tutti!

Appunto.

Nei giorni scorsi sono stata riempita di commenti del tipo:

«Però il tuo blog così non va bene, sai, io me ne intendo…»

«Lo stile che usi è superato, io lo so…»

«È banale, non accattivante, io ci capisco…»

«Dovresti mettere qualche foto tua. Non oscurata! Foto in cui ti si vede bene, magari in pose arrapanti. Sei gnocca, così attiri più utenti!»

«Ma mica è un sito porno…!!»

«Che ti frega? È per incrementare le visite! Non troverai mai uno sponsor, così!»

«Ah, perché potrei avere anche degli sponsor??»

«Ma tu sei Barbie sul serio, allora!!»

Ecco. Tutta ‘sta gente che “ne sa”, mesi fa, quando piangevo perché non sapevo che fare e come farlo (e vi assicuro che ancora non ho smesso né di piangere né di chiedermi come fare), dopo che avevo perso tutti i miei precedenti articoli e non sapevo dove postare i nuovi, dove stava??

Perché, nella mia mente paranoica, se non colmavo subito il vuoto virtuale, qualcuno che si era salvato i miei pezzi poteva pubblicarli spacciandoli per propri – come già successo – visto che io non potevo dare prove tangibili di maternità.

Allora ho aperto il sito, riportando tutti i precedenti scritti e l’ho lasciato fermo per un bel po’. Poi, passato il disgusto, ho ricominciato a scrivere.

Giuro che cerco di migliorarlo al meglio delle mie possibilità, ma se sono incapace, che ci posso fare??

Se ne sapete tanto, aiutatemi no?! E di nuovo il deserto…

In quei giorni – fomentata dalla ricerca del miglioramento –  ho letto su vari articoli i “numeri” di visite e seguaci che si dovrebbero raggiungere in breve tempo e mi sono davvero sentita una fallita.

E, niente, la somma di tutto ciò, mi ha un po’ abbattuta…

«Signori, ecco a voi: Come smontare BB in quattro semplici mosse!».

Ognuno si fa il blog che vuole, per fortuna e ognuno è libero di seguire – o smettere di farlo – chi vuole, per fortuna: c’è gente che ti “sbrocca” se non la segui; chi – semplicemente – riporta testi e citazioni altrui; chi racconta quotidianamente quel che fa ; ci sono quelli con intenti “erotici”, dei quali non perdo una singola pubblicazione e ne ho trovati diversi davvero molto interessanti, dai quali ho solo da imparare.

Una volta in uno lessi che bisogna pubblicare almeno due volte al giorno. ALMENO. Azz e chi ce la fa??

Mi sento arrivata se riesco a pubblicare una volta a settimana… (e, ahimè, non capita quasi mai…)

E poi non mi va di rompere le scatole al prossimo. Perché ogni volta che esce un tuo nuovo pezzo, chi ti segue, riceve la notifica via mail. Non so voi, ma io chi mi riempiva la casella di posta ho smesso di seguirlo. Eh lo so, sono bastarda!

Ma non è accettabile che apro la mail e impiego svariato tempo per scaricare duecento tue notifiche di altrettanti articoli! DUECENTO?? In un giorno?? E che cazzo sei, seriale?? Lo Speedy Gonzales della pubblicazione??

Una volta passi, due pure, alla terza Ciao! Mi dispiace!

E c’è anche un’altra cosa da dire: fare il resoconto della mia giornata, non rientra nella mission del mio spazio virtuale.

Per quello ho la mia fidata agenda personale. Che, quando un giorno verrà trovata, sarà utilizzata come tomo di psicologia, per spiegare il disturbo bipolare e anche quello ossessivo-compulsivo.

Sì, sono una pignola patologica ed è pure per questo che non pubblico se un articolo non è perfetto e soprattutto COME-DICO-IO.

Però, per partorire articoli più “corposi” e pignoleschi, ho bisogno di più tempo e/o ispirazione e mi scoccia da morire pubblicare un pezzo tappa-buchi. Uno che non sento dentro, che non mi viene voglia di leggere e rileggere. Quelli meritano di vedere la luce, quelli COME-DICO-IO. Lavori scialbi, frettolosi, superficiali e iperconcisi non vorrei mai offrirli a chi mi legge.

Ammetto che dovrei dedicarci un po’ più di tempo, ma non ce l’ho. Non ce l’ho sul serio. Certe volte mi metto a scrivere, ma sono talmente stanca che, piuttosto che riempire righe di insulsi “gnegne”, preferisco smettere.

Questo chiaramente è il MIO punto di vista, il mio modo di vivere la scrittura, il MIO blog.

Un blog poco curato, poco tecnico, obsoleto, impersonale, banale e sciatto…

Barbie aBBattuta…

Poi, improvvisamente, ho pensato ad altro:

c’è chi mi dice:

«Ma quando esce il seguito dei “Preliminari”?? Lo sto aspettando!!»

«Ma quando scrivi su questo

«…e su quello??»

Pazientate. Arriverà tutto. Coi miei tempi, con la mia succitata scrupolosità maniacale, ma arriverà.

Oltre questo, c’è chi mi scrive per ringraziarmi, per raccontarmi le proprie impressioni, o anche solo per condividere. Nella pagina Facebook di Barbie Bastarda, ho creato un album di screenshot di queste conversazioni. (puoi vederlo QUI).

Qualcuno penserà che sia un’autocelebrazione, o una sorta di “Anvedi-quanto-so’-brava”, niente di tutto ciò. Mi aiuta.

Perché, dopo questi due, tre, giorni di abbattimento dovuto ai fatti di cui sopra, queste sono le gioie sulle quali mi sono concentrata.

Non posso fare a meno di scrivere, lo amo e mi diverte, a qualcuno arriva quello che scrivo, il blog sarà poco visitato e fatto malissimo, ma – visto l’esiguo tempo che gli dedico – io SONO molto felice dei risultati.

Punto.

Quindi credo che dovrete sopportarmi ancora per parecchio.

Un grazie immenso a chi c’è e a chi ci sarà. E grazie del benvenuto mondo blog. Sono certa che insieme ci divertiremo un bel po’.

Blog-Job:  è uno (s)porco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare! 😉

 

…Ah! Il manuale del blogger perfetto impone anche un robusto spam in ogni dove (che non ho mai il tempo, né la volontà di fare…) indi:

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Mi sento una marchettara, sappiatelo.

 

Se avete suggerimenti, ben graditi nei commenti, grazie.

SIAMO TUTTI SCRITTORI!

Faccio parte di diversi gruppi facebookiani di pseudo-scrittori (e scrittori molto, molto convinti). Quando mi sono iscritta pensavo che mi sarebbe stato utile per spammare un po’ i miei lavori, ma non lo faccio mai. Credevo che fosse un mondo in cui poter condividere le proprie idee, dubbi e per scambiarsi dritte e suggerimenti. Teoricamente è così. In pratica sono tutti post personali di “Questo è il mio libro, questo è il mio lavoro, compra qui, ecc…” Abbastanza noioso, a dire il vero. Avevo pensato di abbandonarli (o di nasconderli dalla mia home), ma l’unico motivo per il quale resisto è che ogni giorno si può godere della lettura di notevoli perle, come questa:
Senza titolo 1
Notare la profusione di metafore, l’arricchimento di aggettivi, la mancanza delle maiuscole e le virgole messe a caso, come elemento decorativo. Frasi prive di significato ma ricche di costrutti prolissi. Non so davvero cosa preferire in tutta questa opera estemporanea, ma nemmeno tanto, visto che l’ha pure modificato – indi perfezionato – e giuro che non ho avuto il coraggio di andare a sbirciare gli strafalcioni corretti. Mi verrebbe da dire: pensa prima che era!! Ho pensato che fosse tutta una costruzione ironica affinché cozzasse meglio col “merda” finale, ma sospetto che, invece, sia proprio convinto. Come, purtroppo, capita alla maggior parte degli autori che affollano questi gruppi. Ribadisco che, tra tutti gli artisti, gli scrittori sono la razza peggiore e sono fiera di non essermi mai considerata tale… 😉 
Ah, a ‘sto punto al confronto io, che faccio pena, mi sento la Fallaci. Che si sappia!!
Cari Scrittori seri, la mia autostima vi sarà per sempre riconoscente… 😉

ODE A NOI PAZZI ARTISTI

26 - elogio edTutti gli artisti sono dei pazzi. Per forza è inevitabile, in effetti. Pazzi come li intendono le persone “comuni”, ovvio. Perché loro sono quelli che vanno oltre, hanno una sensibilità rara, guardano con occhi diversi, vivono intensamente e con passione folle, si torturano, interrogano e da qualche parte tutto questo deve uscire, sennò impazzisci sul serio. È da qui che nascono le creazioni, le opere di vario genere. Sono fiera di essere una pazza completa…Ma… Sono anche seriamente preoccupata.

Chi più chi meno, da bambini, abbiamo tutti sognato di praticare un mestiere artistico: cantante, attore, ballerina, scrittore, perché in loro risiedevano la nostra stima o ammirazione. Perché, apparentemente, gli artisti hanno una vita invidiabilissima: talento, soldi, successo, fama, lusinghe, facili conquiste. Eppure, spessissimo, sono infelici, impazziscono del tutto, si suicidano o muoiono in solitudine. Ed è un paradosso eccezionale perché nessuno ha più bisogno d’Amore di chi lo scrive, lo canta o lo interpreta. Ecco, sono preoccupata e spaventata.

Ma credo anche sia abbastanza inevitabile. Le persone “comuni” non li possono capire. Tutti questi trip mentali, rifiniture, domande, isterismi, ma chi la sopporterebbe una persona così?

Sono pazzi, appunto. Chi avrebbe potuto scrivere la “Divina Commedia” se non un folle visionario dotato di una scrittura portentosa?

Michelangelo, dinanzi al suo Mosè ultimato, esclamò «Perché non parli??» e, preso dall’ira,  lo colpì col martello. Ma non era un pazzo?? È una statua, mica parla! E poi dopo aver faticato tanto per scolpirlo, lo colpisci rovinandolo?? Pazzo, pazzo completo.

Van Gogh ha vissuto di stenti e, forse, l’orecchio se l’è tagliato per mangiarselo, Leopardi era un nerd e lo sfigato del secolo, i Poeti Maledetti si facevano di tutto (in tutti i sensi…) ma chi le sopporterebbe accanto persone così?

A volte, al contrario, a certi artisti prende lo “schifo per il mondo esterno e gli altri”.

Perché gli altri non capiscono, sono superficiali, il mondo non capisce! Meglio starsene in solitudine e dedicarsi alle dea Arte.

Gli artisti sono anche “stufarelli”e il motivo è intuibile. Sono abituati a delle “botte emozionali” non indifferenti. L’appagamento che si prova ogni volta che si “partorisce” un’opera, un’eccitazione unica e ogni volta diversa, da ripetere tutte le volte che se ne ha voglia. Gli artisti vengono anche spesso adorati e idolatrati e l’adrenalina che si prova quando si sale su un palcoscenico, quando si ricevono dei complimenti, viene chiesto un autografo, si viene ricordati per quello che si è fatto, non è comparabile. Abituati a questo, come possono vivere i sentimenti gli artisti? Abituati a continue forti emozioni, cosa potrebbe scuoterli? E, soprattutto, per quanto tempo?

Sono dei pazzi…

I cantanti se ne stano lì a gorgheggiare come cornacchie tutto il giorno o sono sempre in giro per il mondo e circondati da groupies prostranti.

Gli attori sono di un narcisismo e di un’insicurezza mitologici. E gli scrittori? Be’ noi siamo la razza peggiore. Veniamo posseduti dalla musa dell’ispirazione e, spesso, scriviamo in trance. Quando viviamo qualcosa ci chiediamo come starebbe messa nero su bianco e perfino quando parliamo stiamo attenti a catturare l’attenzione dell’interlocutore.

La cosa ancor più insopportabile, per unire la beffa al danno, è che per la maggior parte degli artisti, il riconoscimento del loro talento avviene solo a morte sopraggiunta. «Ma questo era un genio!»

Una vita passata ad essere additati come dei poveri pazzi, una gloria arrivata postuma…

Per questo gli artisti dovrebbero morire giovani… Così almeno porrebbero presto fine a una vita di delusioni e inoltre una morte precoce “vende” sicuramente di più.

Quindi se, malauguratamente, hai velleità artistiche, ricordati che ti aspetta una vita, di lunghezza variabile,  di stenti e solitudine, ma più sarai infelice, più le tue opere saranno grandiose.

Gli artisti patiscono la solitudine anche perché, frequentemente, hanno un aspetto orribile. La vanità contrasta con la bellezza interiore e curarsi toglie tempo alle creazioni. E non so se sia peggio vivere di arte o praticare l’arte come hobby, come se non fossimo abbastanza impegnati.

Prendete, nel mio piccolo, me. Noi scrittori siamo la razza peggiore – già l’ho detto – in più di giorno conduco una vita comune, la notte non dormo e allora scrivo. O forse è il contrario, ormai non me lo ricordo più. Quindi, non dormendo e lavorando, ho un aspetto abbastanza orribile tutti i giorni. Ho il cervello che sta scoppiando dai troppi pensieri, la testa perennemente immersa nel mio mondo e prendo appunti di continuo. Se poi mi viene raccontato qualcosa, prendo spunto, ci scrivo subito un articolo o lo metto nei miei libri e quindi questo mi ha reso una persona poco affidabile e ormai nessuno si confida più con me. Sono socialmente inaccettabile e infrequentabile ma cavolo quando pubblico qualcosa sto alla grande!

Forse un giorno, sicuramente quando non ci sarò più, diventerò pure parecchio famosa. Metteranno slide con le mie frasi e le mie foto – in cui ho un aspetto orribile – su un Facebook 3.0 e i ragazzini moderni mi adoreranno. Compreranno i miei libri e i soldi dei diritti se li litigheranno parenti di dodicesimo grado perché, appunto, io sarò morta povera e in solitudine.

Sono un’artista, sensibile, pazza, visionaria, incompresa e sola. Nella più poetica delle formule possibili, l’unica cosa che mi viene da dire è… CHE CULO!

Forse, per il benessere della mia socialità, potrei cambiare. Potrei smettere di scrivere, pensare, “sentire”, interrogarmi, avere visioni e farmi scivolare la vita addosso, come le persone “comuni”, senza appassionarmi più a ogni singola cosa.

Potrei… ma non sarei più io e impazzirei sul serio…

Quindi fai un’opera di bene: adotta una pazza artista. Tel. 338.1234567890 anche di notte, tanto non dormo.

Prima pubblicazione: 10.04.2014