50 SPUNTATURE DI MAIALE

Era l’estate del 2012, tutti mi chiamavano ancora BaBy e a me non dispiaceva. Era l’estate del 2012 quando, scartando un regalo di compleanno, mi ritrovai tra le mani un libro intitolato “Cinquanta sfumature di grigio”. Non ne avevo mai sentito parlare prima d’allora, ma sembra che fossi l’unica al mondo.

Ho un grosso problema con i bestseller e quando un libro “l’hanno letto tutti”, generalmente io non lo leggo mai. Per curiosità lo iniziai, partii per le vacanze e lo lasciai a casa, perché mi aveva davvero appassionato troppo… Sulle spiagge, manco a dirlo, accanto ad ogni lettino delle signore, una copia fiammante del grigio. Terminai la lettura quasi come “dovere” e, sicuramente, per riuscire a capire il motivo di tale successo. Sorprendentemente, a differenza sempre del resto del mondo, i miei ormoni non ne furono intaccati: o stavano già a posto, o ero immune al fascino del Signor Grey. Vi lascio con questo interrogativo…2015-02-22 12.15.49

A quelle di “grigio”, l’autrice ha fatto seguire le sfumature “di nero” e “di rosso”. L’intera serie ha venduto, nel mondo, oltre cento milioni di copie, CENTO MILIONI. Ne è stato tratto un film che è da pochissimo uscito in Italia e, nei primi tre giorni di programmazione, ha incassato oltre cinque milioni di euro. Non c’è da stupirsi, visto che le lettrici attendevano da tre anni questo momento.

Sempre per regalo (sì, mi regalano solo libri, chissà perché…) aveva già ricevuto e letto “Le prime luci del mattino” di Fabio Volo. Quest’anno, per completare la mia personale trilogia, ho ricevuto “Adulterio” del mio amato Paulo Coelho che, però, mi rifiuto tuttora di leggere. Mi è bastato dare un’occhiata alla quarta di copertina:

«Linda ha 31 anni e, agli occhi di tutti, la sua vita è perfetta: vive in Svizzera, uno dei paesi più sicuri del mondo, ha un matrimonio solido e stabile, un marito molto affettuoso, figli dolci e educati, e un lavoro da giornalista di cui non si può lamentare. Ma d’un tratto inizia a mettere in dubbio questa sua quotidianità, la prevedibilità dei suoi giorni. Non riesce più a sopportare lo sforzo che le richiede fingere di essere felice. Tutto questo cambia quando incontra per caso un suo innamorato degli anni dell’adolescenza: Jacob. È diventato un politico di successo e, durante un’intervista, finisce per risvegliare un sentimento che la donna non provava da ormai troppo tempo: la passione. Ora Linda sarà disposta a tutto per conquistare quell’amore impossibile, e dovrà esplorare fino in fondo tutte le emozioni umane per poter poi trovare la redenzione».

Se questi libri presentano dei tòpoi triti quali le donne insoddisfatte, la facciata di felicità, la ragazzina da educare, l’amore impossibile che tiene le lettrici a singhiozzare fino all’ultima sillaba, che fanno storcere il naso ai lettori più esigenti, è innegabile che vendano. E noi addetti ai lavori e “lettori impegnati” dobbiamo farcene una ragione. Non saranno di qualità, ma ogni donna ne ha letto almeno uno – se non tutti – ed è capirne il motivo che ci interessa.

Tre libri, tre autori, tre titoli e un solo comun denominatore: il SESSO. Il successo di questi libri è stato decretato dal fatto che parlassero di sesso. Non parlerò di “Adulterio” perché, come detto, non l’ho letto quindi non posso permettermi di giudicarlo, qui forse c’è sesso e amore, ma, trattandosi di Coelho e, soprattutto, di donne, il nesso è quasi implicito.

Partirei dal buon Volo: primo romanzo imperniato su una protagonista femminile, appannaggio del godimento delle sue “Volette”, ovvero le sue lettrici adoranti, così come definite dal grande Pippo Russo.

Lei intrappolata da anni in un matrimonio infelice, piatto e, ovviamente, casto dal quale non riesce a uscire finche non incontra Mister P – lo chiamerò sempre così e lascio alla vostra fantasia e formidabile intuito per cosa stia la “P” – che le fa riscoprire le gioie tra le lenzuola e lei si sente rinata e si innamora di lui e lascia il marito e però lui non la vuole e però trova subito un altro (come facciano a trovarli così facilmente, non si sa…) e quindi la vita continua e basta avere coraggio e bisogna ricominciare e bla, bla, bla. Chiaro no? Non c’è Mister P, la vita è piatta; arriva Mister P, la vita è bella. Ok? Ok. Il Fabio nazionale non lesina minuziose descrizioni degli amplessi e della fervente fantasia erotica del Mister P in questione, con tanto di esperienza saffica della protagonista che si trova, così, ad esserne totalmente assuefatta e dipendente. «Questo Mister P non lo lascio più… lo amo, lo amo, lo amo…» (Quello non si chiama propriamente Amore, tesoro…) E se poi, come da copione, lui si rivela un immenso testa di P, lei si consolerà tra le braccia di un altro cui, presumibilmente, insegnerà tutti i giochini appresi. Finalmente libera e felice!

Da donna devo dire che trovo a dir poco avvilente il pensiero che la salvezza debba sempre e per forza provenire dal passaggio e, soprattutto, dalla permanenza, di un qualsiasi Mister P, ma – a quanto pare – questo è quello che ci viene propinato e, più di ogni altra cosa, questo è quello che le donne amano leggere.

Andiamo alle cinquanta sfumature. Qui c’è una sottile differenza, perché la protagonista neanche l’aveva mai visto un Mister P, quindi immaginate!! (Che poi, vi verrebbe da dire, neanche hai termini di paragone, come fai a sapere che è il Migliore Mister P?? Va be’, è come l’amata Cenerentola…)In più il suddetto coltiva una smodata passione per il sadismo e la poverina, per due coccole è costretta pure a farsi frustare, dopo aver sottoscritto un regolare contratto: per acconsentire alla flagellazione firmare qui; per la sodomizzazione qui; per l’ammanettamento qui. Io Anastasia, nel pieno posSESSO delle mie facoltà mentali, autorizzo il Signor Grey a fustigarmi pesantemente ogni qualvolta lo desideri e zitta.

2015-02-22 15.58.17Per dare un tocco di “Pretty Woman” che non guasta mai, il frustatore folle è multimiliardario e fighissimo, chiaramente.

Potrei dedicarmi ala demolizione letterale del libro, retto da una storia poco consistente, un lessico scontato, le due palle che ci ha fatto la signora James su come “cascassero così bene questi benedetti pantaloni sui fianchi di Mister Grey”, creando notevoli complessi ai nostri ometti ai quali cadono in maniera egregia, ma non così tanto da occupare pagine e pagine di un libro. Le altrettante due palle su Anastasia che si mordeva le labbra, facendo impazzire il bel Christian. Avevo questa abitudine, lo ammetto. Ora l’ho persa perché temevo di essere flagellata da qualche infoiato. E perché «…piegando la testa di lato» e «…aggrottando la fronte»??  Credo siano stati scritti oltre trecento volte, tanto che pure il copia-incolla si sarà nauseato!  Potrei infliggermi la lettura degli altri due componenti della trilogia o, addirittura, la visione del film, ma non sono così masochista. (Io no…) Però vorrei tanto capire.

Le signore che lo adorano si difendono adducendo che: «È una storia d’amore bellissima…». Perché? Perché lui e ricco e la porta in elicottero?? O perché è disturbato e, quindi, risveglia l’istinto femmineo da crocerossina?? O perché ci dà, che ci dà, che ci dà…?

Quello che, appunto, mi chiedo è se la recensione del “The Guardian” riportata fieramente sulla quarta del grigio: «Quello che ogni donna vuole. Ovviamente» sia riferito alle pene corporali o… a Pene e basta. A giudicare dai 2015-02-22 12.16.58successi in libreria, e non solo, direi senz’altro la seconda, non disdegnando, però, la prima… Infatti, anche il mercato dei sex toys ha subìto un incremento considerevole dovuto proprio all’effetto grigio: vibratori, maschere, necessaire per il bondage e quant’altro. Tanto da indurre alla creazione di un merchandising brandizzato “cinquanta sfumature” per far sentire tutte le nostre seguaci del grigio delle piccole Anastasia. «Oggi compro pane, latte e pinze per capezzoli». Le nostre casaLINGUE sono, così, passate da “frustrate” a “frustate”.

Un fenomeno mondiale che ha trasformato tranquille fanciulle in assatanate macchine da sesso sempre pronte, totalmente prive di mal di testa e pudori. Scevre da ogni repressione e disinibite oltre ogni più rosea aspettativa dei compagni. Tutto questo per un testo che non è neanche un granché. Notate del biasimo? Sbagliate, perché  – stupore, stupore – voglio elogiarlo!

Se un libro è servito ad alcune donne per risvegliare la passione sopita, per scaldare un rapporto piatto, per avere il coraggio di chiedere e sperimentare, ma BEN VENGA! E applaudite il glorioso doppio senso!! Vi ci voleva Christian Grey per ricordarvi di avere degli ormoni??

Però, mie care finte ex puritane, almeno ammettetelo, cavolo! E ditelo che tutto ciò che vi piace di questi tomi impegnati è la protagonista, con la quale vi identificate, che copula come un riccio-coniglio! E non nascondetevi dietro la latente “storia d’amore”, perché a ‘sto punto, come fiaba, è meglio Cenerentola sul serio! Sì lo so che comunque auspicate a un commosso lieto fine, ma un orgasmo, in fondo, lo è già…

Giusto un consiglio: la letteratura erotica non è nata dalle cinquanta sfumature, esistono testi molto belli e, per fortuna della mia pigrizia, ci ha già pensato ad elencarne qualcuno  la mia collega Marianna e li trovate qui.

Quindi adepte grigiette, pregne di passione e libido fate outing, porgete fieramente l’altra chiappa e affermate con godimento: «Straziami! E di badilate saziami!»

PS: A tutti quelli che mi regalano libri: prima di donarmi testi per casalinghe disperate, datemi – magari – prima il tempo di diventarci una casalinga disperata, grazie!

NdBB: Mi accorgo solo ora dell’incredibile “coincidenza”: Anastasia, oltre che essere la protagonista del grigio, è ben più nota come una delle sorellastre di Cenerentola. Ma vuoi vedere che il riferimento all’ex sguattera era proprio voluto?? (perché mettere solo quello a Pretty Woman era poco…) Signora James, sei tremenda…! 😉

Le foto sono di Barbie Bastarda, le manette pure. A Chrì, ’nte sei inventato niente… 😉

 Prima pubblicazione: 24.02.2015