CIO’ CHE HANNO FATTO DI NOI…

cuore_dolore_Non so se vi è mai capitato di osservare voi stessi dall’esterno, rivedere azioni o parole e analizzarle come se appartenessero ad un’altra persona. E, spesso, meravigliarsi di quanto poco c’entrino con le persone che siete o credete di essere o – purtroppo – che eravate

A me, ultimamente, capita spesso. Ero diversa, ero totalmente diversa… soul

Mi sono sempre chiesta perché al mondo esistano persone oggettivamente crudeli e rabbiose, quale sia la genesi del male, se siano nate così o se lo siano diventate col tempo. Disillusione, delusioni, cattiverie ricevute, tutti elementi che hanno contribuito a renderle tali.

«Ero così, ma mi hanno cambiato…»

Lo sentiamo e lo diciamo fin troppo spesso:

«Ero buono, però poi… Ero felice ma poi… Mi fidavo finchè… »

E noi abbiamo scelto semplicemente di abbandonarci, abbiamo accettato di essere plasmati dagli avvenimenti, snaturando noi stessi e divenendo solamente il risultato delle nostre esperienze.

Lasciamo che gli accadimenti negativi ci cambino e ci induriscano, adattiamo ad essi il nostro atteggiamento discolpando noi stessi, per la scelta consapevole di farci mutare, e incolpando tutti i fattori esterni.

«Quello che non potevo cambiare ha cambiato me…» come se non avessimo – anche in questo caso – potere decisionale, come se non fossimo proprio noi a permettere questo cambiamento, a porre deliberatamente barriere e scudi.

Mi è venuta in mente la favola del leone cattivo che invece aveva solo una spina sotto la zampa, una volta tolta, era tornato docile e mansueto.

Ma chi si avvicinerebbe a un leone inferocito?  Tutti avremmo paura di essere sbranati.

Possiamo aspettare che qualcuno trovi il coraggio di avvicinarsi a noi – nonostante tutto – di toglierci le spine una ad una e di farci capire che bastava davvero poco per liberarsi dal dolore.

Oppure… possiamo scegliere da soli di strappar via loro e tutto ciò che rappresentano e tornare ad essere noi stessi e non ciò che hanno fatto di noi. Malgrado tutto, noi stessi, prima delle tempeste: sognatori, buoni, creduloni, entusiasti, puri e fiduciosi.

257993Sto guardando le mie spine: ognuna è un “Ero” che ora è un “Sono”, sto cercando di decidere se preferisco la me stessa di adesso o quella di allora ed è davvero una scelta difficile e pericolosa.

Mi chiedo se sotto tutti gli strati di scorza qualcuno riesca ancora a intravedere quella che ero e non quella cha hanno fatto di me. Mi chiedo se sia possibile… Se io stessa riesca a farlo con gli altri… Mi domando se la nostra vera natura, la nostra profonda essenza, il nostro autentico Io non resista comunque alle mutazioni, tradendo le barriere e mostrando la nostra indole più intima.

Ma poi mi rendo conto che per quanti sforzi facciamo, per quante armature indossiamo, per quante azioni omettiamo o sorrisi celiamo, di fronte a certe persone, rimaniamo semplicemente disarmati… Un po’ per merito loro, perché riescono con incredibile facilità a penetrare la schermatura e un po’ perché, ogni tanto, adoriamo riposarci, abbassare la guardia e mostrarci per quel che realmente siamo.

Quando questo accade, diventiamo consapevoli che è bello tornare noi stessi e non ciò che hanno fatto di noi. E che si sta davvero più leggeri senza scudo…

getmedia-php«L’importante non è ciò che hanno fatto di noi,

ma ciò che facciamo noi stessi di ciò che hanno fatto di noi… »

J.P. Sartre  

«Lui bacia le mie ferite con la dolcezza di chi non mi farebbe mai del male.
Lui bacia le mie ferite come se fosse il primo ad averle viste nonostante tutti guardassero…» Cit.

A Te e alla tua fantastica armatura di cartone… 😉

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